Partita iva consulenti Fao
30 Apr, 2025

I funzionari delle organizzazioni internazionali beneficiano di peculiari regimi di esenzione con riferimento ai redditi percepiti nell’esercizio delle relative funzioni. I consulenti delle organizzazioni internazionali che risiedono in Italia, tuttavia, non godono dei regimi di esenzione e sono soggetti a tassazione. In caso della presenza di un contratto di consulenza occorre valutare attentamente l’opportunità di aprire una partita iva come consulenti Fao attraverso l’applicazione della seguente strategia:

  • formulare una richiesta di interpello;
  • aprire una partita iva in regime forfettario.

Contattaci, quindi, se hai un contratto di consulenza con Fao, compilando il questionario e ti ricontatteremo subito.

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I redditi dei consulenti Fao

Il compenso ricevuto per l’attività di consulenza, verosimilmente occasionale e non continuativa, è da assoggettare, pertanto, a prelievo Irpef tra i redditi diversi. Ciò avviene nell’ambito della categoria dei redditi diversi alla lettera l dell’articolo 67 del Tuir (Dpr 917/1986).

La base imponibile, quindi, per la collaborazione sarà costituita dall’ammontare ricevuto, previa deduzione di tutte le spese inerenti all’attività svolta. Le collaborazioni, quindi, saranno da dichiarare nel quadro RL del modello Redditi Pf. Oppure, nel quadro D del modello 730. Pertanto, è fondamentale dichiarare i compensi dei consulenti Fao nel quadro appropriato. È necessario compilare correttamente la dichiarazione dei redditi consulenti Onu.

L’art. 4 Dl n 167/1990 prevede un obbligo generalizzato a carico delle persone fisiche fiscalmente residenti in Italia di compilazione del quadro RW. Tale obbligo è per la dichiarazione dei redditi. All’interno del quadro devono essere indicati gli investimenti all’estero e le attività estere di natura finanziaria.

Interpello per apertura partita iva consulenti fao

Ci possono essere dubbi interpretativi sulla esatta definizione del contratto di consulenza. L’interpretazione corretta risulta essere fondamentale perché da essa dipende l’esenzione dell’imposizione fiscale per i soggetti fiscalmente residenti in Italia. Inoltre, l’istituto dell’interpello è lo strumento fondamentale per chiarire ogni dubbio in merito all’esatto comportamento da seguire. La risposta deve essere notificata o comunicata al contribuente, anche telematicamente, entro 90 giorni dalla presentazione dell’istanza all’ufficio competente. Oppure la risposta deve arrivare entro 60 giorni dalla consegna all’ufficio competente della documentazione integrativa. Se hai un contratto con Fao che non sia da funzionario, ti suggeriamo, pertanto, di compilare il questionario allegato e di proporre interpello. Questo è essenziale per chiarire ogni dubbio legato alla partita iva consulenti Fao ed evitare sorprese.

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Apertura partita partita iva e iscrizione camera di commercio per consulente Fao

Il soggetto che possiede i requisiti deve rivolgersi ad un commercialista esperto per l’apertura della partita iva e per l’iscrizione alla camera di commercio competente.

L’iscrizione alla camera di commercio deve essere contestuale all’apertura della partita iva per i soggetti non iscritti ad albi professionali. L’operazione avviene nel modo seguente:

  • utilizzo del programma DIRE per la gestione di un’unica pratica in camera di commercio;
  • la scelta del codice Ateco;
  • la compilazione attraverso il programma DIRE del modulo AA9/12 dell’agenzia delle entrate;
  • la compilazione con il codice 2 del riferimento al regime agevolato;
  • il pagamento diritto camerale € 53.

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